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Manifattura, il comparto valvole e rubinetti si mantiene stabile nel 2023

Secondo l’Ufficio Studi di Anima, il settore rappresentato da Avr chiuderebbe l’anno con una produzione di 9.350 milioni, di cui il 63% destinato all’export.
 
In un 2023 di sostanziale stabilità per la gran parte dei settori dell’industria meccanica, il comparto rappresentato da Avr – Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria federata Anima Confindustria – si attiene al trend che sta caratterizzando la manifattura. Dopo un 2022 che aveva fatto registrare al comparto un balzo in avanti del 6% per la produzione – 9.330 milioni sugli 8.800 milioni dell’anno precedente – e del 12% per l’export – 5.850 milioni rispetto ai 5.230 milioni del 2021 –, nel 2023 la crescita risulta modesta. Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, la produzione si fermerebbe infatti a 9.350 milioni di euro, +0,2% rispetto allo scorso anno, mentre le esportazioni a fine anno rappresenterebbero 5.920 milioni (+1,2). Resta invariata la quota export/fatturato, con il 63% della produzione destinato ai mercati esteri.
Il presidente di Avr Sandro Bonomi commenta «Nel 2023 l’industria meccanica ha dovuto confrontarsi con inflazione, incertezza dei mercati, e non ultimo con la crescente instabilità sul piano geopolitico. Inoltre, il settore valvole e rubinetti è legato all’edilizia e alla componentistica, che hanno risentito dello stop ai bonus edilizi. Nonostante il contesto difficile, il nostro comparto è riuscito a mantenersi stabile e a guadagnare una lieve crescita, forte della continua tensione verso l’eccellenza tecnologica e l’innovazione, che ne costituiscono il tratto distintivo. Come evidenziato dalle previsioni di Anima Confindustria, anche la quota export, che costituisce una parte importante del nostro settore, si è mantenuta stabile, pur confrontandosi con la fase recessiva che attualmente la Germania sta attraversando e dall’inflazione del Regno Unito, che penalizzano le esportazioni.
Un ausilio
– prosegue il presidente Sandro Bonomi – è arrivato anche dalle misure di sostegno come il Codice Appalti, che ha promosso la tutela dell’industria Made in Italy nei lavori di ammodernamento degli edifici e delle infrastrutture, e il cosiddetto bonus rubinetti che, con lo scopo di razionalizzare il consumo dell’acqua potabile, ha incentivato la diffusione delle tecnologie italiane improntate all’efficienza e alla tutela dell’ambiente. Una causa, la corretta gestione della risorsa idrica, appoggiata anche dai fondi Pnrr dedicati all’efficientamento delle infrastrutture idriche, tra le più presidiate da Avr. A questo proposito, la nostra associazione ha assunto per il triennio 2022-2024 il ruolo di Opinion Leader nella campagna di ENEA “Italia in classe A” avviata e promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che si impegna a promuovere scelte e comportamenti efficienti dal punto di vista energetico».
 
AVR è l'associazione industriale federata ANIMA Confindustria che rappresenta le aziende italiane del settore valvole e rubinetteria. Nel 2023 è previsto un fatturato di 9,3 miliardi di euro, con una quota export/fatturato del 63% (previsioni 2023 Ufficio Studi Anima).
ANIMA Confindustria Meccanica Varia è l'organizzazione industriale di categoria che, all'interno di Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa circa 225.000 addetti per un fatturato di 54,5 miliardi di euro e una quota export/fatturato che supera il 60% (dati 2022 Ufficio Studi Anima). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: edilizia e infrastrutture; movimentazione e logistica; produzione alimentare; produzione di energia; produzione industriale; sicurezza e ambiente.