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I testacoda di Arabia saudita e Qatar. Bene gli Emirati Arabi Uniti
I testacoda di Arabia saudita e Qatar. Bene gli Emirati Arabi Uniti
Nei primi sei mesi 2016 l’industria meccanica ha assistito a un cambio di rotta.
 
Milano, 23 dicembre 2016 – L’Arabia saudita dal 2010 al 2015 ha incrementato la domanda di tecnologie e impianti della meccanica italiana. Ma nei primi sei mesi del 2016 l’Italia ha perso 90 milioni di euro nel commercio verso l’Arabia. Oggi le esportazioni contano 330 milioni di euro perdendo un -21,4% rispetto all’anno scorso. Alcuni comparti non hanno subito la flessione registrata dalla situazione generale. Le valvole e i rubinetti sono i più richiesti (+8,7%) per un totale di 122 milioni di euro. In misura più ridotta, le pompe sono cresciute del +7,4%, raggiungendo quota 42 milioni di euro. Le turbine a gas esportano il +82%, pari a 12 milioni di euro di crescita. Non è positivo, invece, il segno delle serrature (-13,4%) e del sollevamento e trasporto (-53,2%), così come della caldareria (-54%).



Gli Emirati Arabi Uniti tracciano un trend più disomogeneo nel tempo, ma che nel 2016 si conferma in crescita. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’Italia ha venduto 304 milioni di euro di prodotti meccanici (+17,2%). La percentuale maggiore rispetto al totale è garantita ancora da valvole e rubinetti che, fatta eccezione per un leggero calo (-1,2%), confermano con 86 milioni di euro la buona performance del 2015. Le pompe occupano le prime posizioni della domanda di export italiano da parte degli Emirati. Quest’anno hanno conosciuto un incremento del +47,8%, esportando 52 milioni di euro di merce. Stabile il commercio delle tecnologie per il sollevamento e il trasporto (21 milioni di euro). Una cifra minore, ma molto significativa, viene presentata dalle turbine a vapore, che nel 2016 hanno fatto un balzo in avanti di un +703%, passando dai 2,4 milioni di euro di export 2015 ai 19,9 milioni di euro del primo semestre di quest’anno. Le turbine a gas variano di poco l’andamento del loro export, che rimane a 18,3 milioni di euro (-1,9%). Arretrano anche i macchinari da costruzioni (-11%), mentre avanzano gli impianti per la climatizzazione (+9,4%).



I rapporti commerciali con il Qatar continuano la loro discesa, iniziata nel 2013 quando l’export aveva superato i 200 milioni di euro. Oggi, prendendo come riferimento i soli primi sei mesi del 2016, si contano 66 milioni di euro di esportazioni italiane verso il Qatar. Il calo è pari al -37,5% rispetto al 2015. Quasi tutte le tecnologie presentano un segno negativo di fronte alla cifra di riferimento. Le turbine a gas hanno segnato un -30,5%, i macchinari da costruzione (-23,1%) e valvole e rubinetti registrano il decremento più importante (-58,9%), passando da 28 a 11 milioni di euro di scambi commerciali.


Fonte "Ufficio studi Anima", periodo di rilevazione 1° semestre 2016 vs 1° semestre 2015

ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine – è l'organizzazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 210.000 addetti per un fatturato di 44 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 59% (dati riferiti al consuntivo 2015). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera - montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l’industria; impianti, macchine prodotti per l’edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente; costruzioni metalliche in genere.